Amazzone o Penelope


STORIA DEL PROGETTO 


 

Il progetto nasce grazie all'incontro di un gruppo di donne che si occupano professionalmente di educazione, coinvolte quasi fortuitamente in una serata dedicata alla maternità. Tutte però arrivano da una comune matrice formativa, che hanno incontrato in anni e modi differenti, la Pedagogia Interazionale e lo Studio Dedalo di Milano.

Il tema della maternità intesa come parzialità di un ruolo, che si dispone all'incontro fisico con il proprio figlio, reale e non immaginato, e quello più dialogico con il padre/partner si intreccia con una altra riflessione relativa alla figura femminile. 

Il femminile e il materno sono scelti come luogo di osservazione, esperienza e narrazione per affrontare lo sguardo sul mondo, sull'educazione, sulle interazioni, sulla vita che accade e si dipana; ma assumono anche una sfumatura  ulteriore quando sono letti, fra luci e ombre, attraverso la metafora delle dee, intese come funzioni, come possibilità espressive, come chiavi di lettura del pluriverso femminile e materno.

La progettazione quindi si trova ad esprimersi attraverso più modi di narrare questa complessità, che vuole sfuggire alla semplificazione della maternità, intesa a delinare cosa sia una "buona o cattiva madre", per rideclinarsi nel tema di una maternità possibile, che ogni donna, incontra, sceglie o non sceglie, subisce, interpreta, attraversa nella propria storia.

Il primo evento così declina più chiaramente il tema della parzialità della maternità, nella sua possibilità di incontrare e interagire con la parzialità del figlio, e del paterno, riuscendo a dialogare, senza assumere una posizione totalizzante; mentre il secondo evento si sostanzia con la possibilità di interpretare la maternità come una possibilità, una delle infinite possibilità di viverla, esplicarla e narrarla.

Ogni evento, proprio per assumere sino in fondo la propria natura molteplice, sviluppa il tema selezionato in una serata che lo dipana con più stili e registri comunicativi, alternando letture di testi vari, letture recitata, musica, immagini, video, riflessioni teoriche, e dialoghi con il pubblico. Anche la cura della scena, dei materiali, della grafica parlano proprio di questa attenzione e cura che sono parte integrante del progetto. Laddove chi si occupa di educazione si prende cura nell'offrire modi e stili attenti e partecipi per trasmettere, incontrare, insegnare, dialogare, comprendere e narrare ....


 

 

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